Nuovi obblighi per gli imprenditori italiani

Luglio 27, 2009 · Filed Under Approfondimenti Professionali · Comment 

Nuovi obblighi per gli imprenditori italiani

Sta per entrare in vigore una norma contenuta nel cosiddetto “Collegato Sviluppo”, approvato definitivamente al Senato lo scorso 9 luglio, contenente disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, a mente della quale sarà considerata falsa o fallace indicazione di provenienza l’uso di un marchio di aziende italiane, su prodotti non originari dell’Italia, che non indichi contestualmente anche il luogo di fabbricazione o semplicemente l’origine estera. La norma prevede, quindi, a carico dei soli imprenditori italiani, l’obbligo di apporre congiuntamente al marchio italiano, alternativamente, o il luogo estero di produzione della merce o l’indicazione che trattasi di merce importata.

Come già osservato in un nostro precedente intervento in materia di Codice del Consumo, una tale previsione rischia di porsi in contrasto con il principio della libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea, stante l’assenza a livello comunitario dell’obbligo di indicare l’origine di un prodotto, sia in sede di importazione che di commercializzazione. A partire dall’entrata in vigore della norma in esame, infatti, un prodotto di provenienza extra–CE, a marchio italiano, commercializzato in qualsiasi Stato membro, dove non sono obbligatorie le indicazioni suddette, non potrà più essere liberamente commercializzato anche in Italia.

Inoltre, mentre resta da dimostrare che tali nuovi obblighi possano maggiormente tutelare i consumatori o le aziende italiane, è certo che essi pongono ulteriori oneri a carico degli imprenditori, in assenza di un periodo transitorio.

Infine, la norma, a nostro avviso formulata in modo poco chiaro, contribuisce a complicare un testo legislativo, l’art. 4, comma 49, della legge n. 350/2003, già in passato oggetto di critiche da parte degli operatori del diritto nonché fonte di potenziali ulteriori complicazioni amministrative e giudiziarie, le violazioni sono sanzionate penalmente, a carico degli imprenditori e degli operatori doganali.

 

(testo a cura dell’ avv. Giuseppe Francesco Lovetere – giuseppe.lovetere@fisspa.it – e del dott. comm. Antonio Sgroi – antonio.sgroi@fisspa.it – dello Studio Associato Servizi Professionali Integrati di Milano)